Proviamo a porci due domande a cui è difficile rispondere. Comprenderemo meglio cosa sono i Vincoli Emotivi. Un test importante:
QUANTO PENSI DI MERITARE DALLA VITA ?
Ecco, questa è "l'immagine ideale" che hai di te stesso.
QUANTO RITIENI DI AVER OTTENUTO NELLA VITA ?
Questa, in psicologia, si chiama "immagine reale".
E' la situazione che stai vivendo: qui e ora.
La distanza tra queste due immagini è la vera misura di quanto è forte il tuo disagio di vivere. Se riesci a risponderti sinceramente, conoscerai già molto di te stesso.
Anche se, razionalmente, giustifichiamo i nostri problemi con difficoltà oggettive: economiche, relazionali, fisiche o comportamentali, tutto si riconduce all'armonia che sappiamo creare tra la nostra immagine ideale e quella reale. E' qui che bisogna agire!
Eppure esistono degli ostacoli a percorrere questa strada: sono dentro di noi. La Psicologia li chiama vincoli. Sono le catene che ci impediscono di essere ciò che vogliamo, di raggiungere i nostri obiettivi, di essere finalmente noi stessi.
Questi vincoli sono le paure con cui siamo cresciuti, ci sono state imposte involontariamente nella nostra infanzia dai genitori o da persone che abbiamo riconosciuto come significative.
Abbattere questi vincoli non è semplice, la nostra parte logica fa di tutto per nasconderli. Bisogna innanzitutto riconoscerli, ammetterli e poi affrontarli per essere liberi di vivere una vita soddisfacente.
Quali effetti producono i vincoli?
Possono essere molti: timidezza, insicurezza, ansia, depressione, somatizzazioni, problemi affettivi o sessuali. Paure che ci assalgono proprio dove siamo più deboli. Emergono quando servono a rovinarci la vita. Ci illudono, così, di poter vivere qualunque situazione. Essi emergono per farci fallire nei nostri sogni, in pratica nelle cose più importanti.
Proviamo con una metafora a descrivere la fonte di nostri problemi:
Immaginiamo un fiume che scorre tumultuoso ma sappiamo che potremmo attraversarlo. Siamo su una sponda e riusciamo a scorgere sull'altra tutto quello che ci renderebbe pienamente felici: i nostri progetti realizzati, il nostro partner ideale, successo e stima di noi stessi, piena soddisfazione nelle nostre relazioni affettive e sessuali.
Sono anni che viviamo lamentandoci di aver dovuto costruire la nostra esistenza con le poche opportunità che ci vengono offerte. Soffriamo sognando la sponda opposta, dove ci sono i nostri desideri.
Cosa ci impedisce di attraversare il fiume? In realtà nulla.
Il fatto è che il nostro inconscio non si lamenta affatto dei nostri fallimenti, dei nostri disagi, delle nostre paure. Queste gli danno l'occasione di vivere emozioni.
Ogni volta che non raggiungiamo un obiettivo, che ci comportiamo goffamente per timidezza, ansia o paure, il nostro inconscio si nutre di ciò che cerca: di emozioni.
E quello che è più importante, ci condiziona affinché lui possa rivivere le scosse emotive prodotte proprio dai nostri problemi.
Il nostro inconscio, infatti, vuole rivivere gli episodi che hanno creato quelle paure: all'infinito.
Questo cerca e noi ci comportiamo inconsapevolmente affinché lui le trovi. Il nostro inconscio sceglie per noi e ci vincola a non riuscire, altrimenti non potrebbe rivivere quelle emozioni.
Pensare di forzare il nostro inconscio ad attraversare il fiume, negandogli le sue esigenze, è possibile. Quella che chiamiamo forza di volontà è in grado, per alcuni, di ottenere questo.
Però il nostro inconscio è una forza immensamente più grande e, subdolamente, troverà il modo di farcela pagare. Comunque. E ne uscirà vincente! Troverà la strada del ritorno alle emozioni che gli interessano.
Potremo obbligarci, con la ragione, a cercare il successo. Lo pagheremo con sensi di colpa, attacchi di panico, paure di altro genere. In alcuni casi con impotenza o vaginismo, somatizzazioni o depressione. Tali da trasformare il nostro effimero successo in un fallimento. Ne vale la pena?
Allora qual'è la strada?
Offrire al nostro inconscio, volontariamente, ciò di cui necessita.
Farlo diventare nostro alleato. Percorrere insieme il nostro cammino verso il cambiamento. Avvicinare l'immagine ideale e quella reale del nostro modo di vivere, dei nostri sogni. Le sponde del fiume si devono avvicinare, per far sì che diventi possibile attraversarlo e vivere la vita che desideriamo. Senza conflitti interiori o potenti nemici dentro di noi.
Quali vincoli sono dentro di noi? Come riconoscerli? Come riconoscere i nostri punti deboli?
Provate a pensare al vostro sogno più irrinunciabile e chiedetevi:
"Cosa non farei mai per raggiungerlo?"
"Quali sono i compromessi che non potrei proprio fare per passare sulla sponda dove risiede tutto ciò che desidero nella vita?"
Non è assolutamente facile rispondere a queste domande senza mentirsi. Questa è una domanda diretta al nostro inconscio e il dialogo con questi non è possibile, almeno in questa forma.
La risposta la nasconderemo sempre!
E' il nostro vincolo e la nostra parte logica non è in grado di riconoscerlo ma esiste eccome se non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno...
La Psicologia Analogica ha ora scoperto come dialogare con la nostra parte emotiva. Nuove forme di comunicazione con la nostra parte più profonda consentono di far emergere i vincoli, le paure e le resistenze al cambiamento.
Trova il coraggio di intraprendere questo percorso con NOI!
Non rinunciare ai tuoi obiettivi:
REAGISCI ORA!
|